Il Turkmenistan si affaccia sul Mar Caspio e confina con l'Afghanistan, l'Iran, il Kazakhstan e l'Uzbekistan.
Fino al 1991 faceva parte dell'Unione Sovietica.
Il 90% del territorio è desertico e pianeggiante, occupato dal deserto del Karakum.
Il Karakum ('Sabbie nere'), uno dei deserti di sabbia più estesi al mondo, occupa l'intera regione centrale del paese con grandi dune di sabbia a forma di mezzaluna e superfici screpolate d'argilla secca.
A sud il Karakum è contornato dal Kopet Dag ('Molte montagne'), una catena montuosa che forma il confine naturale con l'Iran e, più a est, con l'Afghanistan, lungo 1.500 chilometri.
Tratti più piccoli del margine nord-occidentale del deserto segnano il confine del Turkmenistan con il Kazakistan.
I fiumi principali sono l'Amu Darya e l'Hari Rud.
La popolazione, i Turkmeni, è sparsa in tutto il territorio ed era nomade fino a due o tre generazioni fa.
Il Turkmenistan è più una cultura che una nazione, poiché i Turkmeni non ne hanno mai fondata una vera e propria e hanno permesso che le loro città venissero abitate prevalentemente da altri popoli.
Il clima è subtropicale-desertico, con precipitazioni scarse, il cui picco è tra gennaio e maggio, e inverni miti e secchi.
Durante l'estate le temperature diurne raramente sono inferiori ai 35°C, con picchi fino a 50°C nella parte sud-orientale del deserto del Karakum.
In compenso d'inverno la temperatura a Kushka, sul confine montagnoso con l'Afghanistan, scende fino a -33°C.
Ad Ashghabat, la capitale, raramente ci sono più di un paio di giorni durante i quali scende sotto lo 0 e ad aprile il caldo è già fastidioso.