Il Cantone Ticino è il cantone più meridionale della Svizzera, situato sul versante sud delle Alpi al confine con l'Italia.
Il nome deriva dal fiume Ticino che lo attraversa dalla sorgente al Passo della Novena fino al Lago Maggiore.
Il suo bacino idrografico copre gran parte del territorio, scorrendo da nord-ovest attraverso la Val Bedretto e la Valle Leventina, per entrare nel lago Maggiore in corrispondenza delle "Bolle di Magadino".
Quest'ultima è una zona paludosa, non distante da Locarno, in cui trova posto una riserva naturale di rilevanza nazionale, costituita dalle foci dei fiumi Ticino e Verzasca.
Il Cantone Ticino è quasi interamente di lingua italiana (ad eccezione del comune di lingua tedesca di Bosco/Gurin).
Assieme con alcune parti del Cantone Grigioni forma la cosiddetta Svizzera Italiana.
Nel Medioevo l'area dell'attuale Cantone Ticino era governata dai Duchi di Milano.
Nel XV secolo i confederati svizzeri conquistarono le valli a sud delle alpi in tre campagne successive.
Durante il periodo della Repubblica Elvetica, i distretti di Bellinzona e Lugano erano cantoni separati, ma nel 1803 vennero riuniti per formare il Cantone Ticino, che si unì alla confederazione, come membro a pieno titolo, nello stesso anno.
Fino al 1878 le tre città principali, Bellinzona, Lugano e Locarno, si alternarono come capitali del cantone.
Nel 1878, comunque, Bellinzona divenne la capitale unica e permanente.
Il turismo, dopo le prime esperienze di fine '800, è stato a lungo il settore economico più importante del Cantone.
Soltanto a partire dal secondo dopoguerra vi è stata una progressiva diversificazione dell'economia, con un'accresciuta rilevanza del settore finanziario.
Il turismo ha permesso la costruzione e il mantenimento di diverse piccole ferrovie in zone panoramiche delle montagne: un esempio è la Centovallina, che collega Locarno con Domodossola.