Acqui Terme è una bella cittadina del Monferrato meridionale ad una trentina di chilometri da Alessandria.
La conferma che già i romani sfruttassero le fonti per motivi terapeutici viene dalle rovine dell'acquedotto e dai ritrovamenti delle statue e dei pavimenti degli antichi luoghi di cura.
Due i principali bacini termali della città, nota fin dal II secolo a.C. ai Romani.
Il lago delle Antiche Terme è alimentato da acqua salso–bromo–iodica sulfurea; acqua sulfurea sgorga dal fontanino dell’Acqua Marcia.
L’emblema della città è la fontana marmorea chiamata "la Bollente", da cui sgorga acqua con caratteristiche analoghe a quella delle Antiche Terme, ma ipertermale, raggiungendo la temperatura di 75 gradi centigradi.
Le terme romane vennero distrutte in epoca barbarica e solo nel 1480, su disposizione del Comune, venne costruito un edificio termale deputato alle cure nei secoli successivi.
Con la Belle Époque venne la stagione d’oro della Acqui termale. Ricco di storia il centro cittadino con il Duomo di origine romanica (1067) ed il bellissimo chiostro della canonica.
Acqui offre ai buongustai un’ottima cucina, eccezionale in autunno con i piatti a base di tartufi e funghi.
L’acqua minerale con la quale si praticano tutte le cure termali di Acqui (e nella quale il fango subisce il suo lungo processo di “maturazione”) è un’acqua sulfureo-salso-bromo-iodica con una altissima termalità (75 gradi centigradi alla sorgente della Bollente).
La sua peculiare caratterizzazione ne giustifica sia l’ampiezza delle indicazioni cliniche (specie in ambito reumatologico, pneumologico e otorinolaringoiatrico) che la varietà delle metodologie terapeutiche.
Il fango viene applicato sulle parti da trattare, secondo le indicazioni dello specialista termale, alla temperatura di 47-49 gradi centigradi, l’applicazione dura circa 15-20 minuti ed è seguita da un bagno termale che integra e completa l’azione del fango.
Le artropatie a carattere regressivo e degenerativo (e segnatamente l’artrosi, sia primitiva che secondaria, e l’artropatia post-traumatica) si giovano sempre della fangoterapia di Acqui, che ha effetti sia sulla componente dolorosa sia sulla limitazione funzionale, nonché sulla fatale evolutività di queste patologie.
La fangoterapia di Acqui trova ancora un esteso campo di applicazione nella periartrite scapolo-omerale, nelle fibrositi, nei reumatismi muscolari, nelle nevriti brachiali e sciatiche, torcicollo, lombaggini, tendiniti.
Anche le patologie da attività sportiva costituiscono una elettiva indicazione per le cure termali di Acqui: numerosissimi sono stati i campioni dello sport (uno per tutti, Fausto Coppi) che nel centro termale hanno ritrovato salute e vigore.
Le cure inalatorie, praticate in Acqui fin dal secolo scorso, trovano la loro migliore indicazione in tutte le patologie croniche delle vie aeree: riniti croniche, atrofie, allergie, sinusiti, faringiti e faringotonsilliti, laringiti, tracheiti e tracheo-bronchiti, bronchiti croniche e asmatiche, enfisema.
Risultati di estremo interesse clinico sono dimostrati dall’associazione delle cure inalatorie sulfuree con la rieducazione funzionale respiratoria (bronchite cronica, asma bronchiale, enfisema, silicosi), in cui si riscontra un notevole miglioramento delle condizioni generali, della capacità lavorativa, della qualità della vita.
Anche le esigenze, oggi particolarmente sentite, di curare il corpo, di mantenere o potenziare la forma fisica possono trovare nelle Terme di Acqui un’adeguata risposta.