Stabilimenti Termali a Agnano

Agnano è un vulcano estinto dei Campi Flegrei.

Oggi corrisponde a una zona di Napoli compresa nella decima municipalità del Comune.

L'utilizzo di questo immenso bacino idrologico a scopo terapeutico risale ai primi coloni calcidesi e fu poi proseguito dai Romani.

L'imperatore Traiano fece costruire un grandioso centro termale i cui ruderi, addossati alla collina, misurano un fronte di 300 metri per sei piani.

Secondo quanto riporta San Gregorio Magno nei suoi "Dialoghi", San Germano, vescovo di Capua vi si recò per curarsi da un'artrite e da una malattia della pelle che lo affliggevano e guarì: da allora gli fu dedicato l'antico sudario.

Il prosciugamento del lago d'Agnano nel 1870, diventato nei secoli paludoso e malsano, fece riemergere circa settanta fonti d'acqua termale oltre che le strutture delle terme d'età romana.

Si sviluppò così un grande interesse per tutta l'area e per le qualità delle acque in particolare, apprezzate dal dottor Giuseppe Schneer per il valido utilizzo terapeutico.

Nel 1887 il medico, spinto da intuizione imprenditoriale, iniziò ad acquistare tutti i suoli della conca, operazione non facile, perché frazionati tra più proprietari, e già nel 1889 inaugurò un primo impianto termo-minerale come esempio delle potenzialità della zona.

Progressivamente furono acquistati i terreni limitrofi, le fonti dei "Pisciarelli" e nel 1909 fu costituita una società per la costruzione di un ampio complesso polifunzionale, che comprendesse non solo lo stabilimento per i bagni, le stufe ed i fanghi ma anche un albergo, impianti sportivi e un grande parco.

Si prevedeva poi che il complesso fosse collegato con la linea tranviaria.

L'incarico del progetto fu affidato all'architetto Giulio Ulisse Arata: in un parco di circa 20.000 metri quadrati, l'impianto doveva collegare le sorgenti da una parte e le stufe dall'altra.

Arata progettò un edificio in stile Liberty con influssi neoclassici, a ridosso delle antiche terme.

Le terme furono subito frequentate: tra i visitatori illustri il Duca d'Aosta (1908 e 1909) e la regina Elena (1913).

Progressivamente il complesso divenne una nota stazione termale.

Nel 1926 si attivarono le stufe, i bagni e i fanghi con circa 300 camerini disponibili.

Si incrementò poi la distribuzione di acqua da bere alla fonte, la cui composizione risulta molto varia ma a base bicarbonato-solfato-clorurato-sodica.

Nel decennio successivo esse subirono ulteriori modifiche strutturali in relazione alle nuove esigenze terapeutiche.

Fu quasi completamente demolito l'edificio di Arata, del quale restano alcune tracce solo nel reparto stufe, oggi a se stante.

Fu quindi costruita la struttura alberghiera tuttora in funzione, proprietà di una società pubblica, inserita in un Consorzio di Terme e controllata dall'EFIM.

Oggi continuano a essere in funzione le stufe e i bagni; non vi è più alle fonti la distribuzione di acqua da bere, ma in compenso si sono aggiunte inalazioni, aerosol, nebulizzazioni e cure contro la sordità rinogena.

Nuovo impulso è stato dato alle cure estetiche con l'introduzione di vasche per l'idromassaggio con acqua termale.

Si tenta oggi di ripristinare l'antico splendore delle terme e di valorizzare l'intera area, in particolare il parco e le apprezzate sorgenti termali.

Dalle 72 sorgenti di Agnano sgorga un'acqua salso, bromo, iodica, solfato, alcalina ipertermale (69°-72° gradi centigradi) e un'acqua bicarbonato, alcalina ipotermale.

Le stufe di San Germano sono alimentate da gas vulcanici ad elevata temperatura, ricchi di idrogeno solforato e di altre sostanze minerali.

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