Bormio è un comune della provincia di Sondrio, situato in Valtellina.
Situata nel Parco Nazionale dello Stelvio Bormio è una località turistica che ha ospitato i campionati mondiali di sci nel 1985 e nel 2005.
Oltre che per lo sci Bormio è nota per le sue terme, citate fin dal tempo degli antichi romani.
Gli stabilimenti termali sono tre: le Terme di Bormio, che si trovano sul territorio di Bormio, e due stabilimenti, i Bagni Nuovi e i Bagni Vecchi, che si trovano sul territorio della frazione di Premadio del limitrofo comune di Valdidentro.
Le fonti termali che sgorgano all'imbocco della profonda forra scavata dall'Adda alle spalle di Bormio, erano sicuramente già celebri in epoche remote: Plinio il vecchio le menziona nella sua "Naturalis Historia" e Cassiodoro, segretario del re ostrogoto Teodorico, in una lettera del VI secolo, consiglia l'uso dei bagni al re Teodato.
Le acque termali furono subito sfruttate economicamente dai bormini e già nell'alto Medio Evo furono costruiti gli edifici dei Bagni Vecchi, forse su precedenti costruzioni romane.
Oggi, di questo storico impianto non restano che le mura.
La fama delle virtù terapeutiche di queste acque crebbe di anno in anno, attirando nel bormiese turisti da ogni parte d'Europa; si trattava per lo più di nobili e ricchi notabili, i soli che, in quei tempi, si potevano permettere una "vacanza".
In seguito a questo notevole successo, negli "Statuti di Bormio" si inserirono norme e regolamenti per la gestione razionale delle fonti.
Ad esempio, per favorire l'afflusso di forestieri, fu vietato agli abitanti locali di usare le acque termali nel periodo estivo.
Si stabilirono, inoltre, giorni alterni per l'accesso degli uomini e delle donne.
Nei pressi dell'edificio dei Bagni Nuovi fu realizzata anche un'apposita area di cura per gli animali ammalati.
Sono ben nove le sorgenti, che sgorgano alle falde del monte Reit.
Si tratta di un'acqua fortemente radioattiva, che ha una temperatura variante fra i 38 e i 41 gradi centigradi, con punte massime nei mesi invernali e primaverili e minime in estate.
Le si riconoscono svariate proprietà terapeutiche nella cura dell'uricemia, delle malattie del ricambio, del diabete e delle affezioni ginecologiche.
Ogni sorgente ha un nome a partire da quella forse più nota, la Cinglaccia, cui fanno seguito, più in alto, le fonti Nibelunghi, Ostrogoti, Pliniana, Arciduchessa, Zampillo dei Bimbi, Cassiodora, S. Carlo e S. Martino.
Nei pressi dello stabilimento dei Bagni Vecchi si trova poi la "grotta sudatoria".
E' un tunnel naturale tramite il quale si accede ad uno slargo, dove precipitano le calde acque termali.
Le tre fasi di accesso, cioè ingresso, tunnel e slargo finale, sono anche note tradizionalmente come "Paradiso", "Purgatorio" e "Inferno", in rapporto alla diversa temperatura che vi si riscontra.
Agli inizi del 1800, fu evidente che i vecchi stabilimenti dei Bagni erano ormai obsoleti ed insufficienti per garantire un valido servizio ai loro frequentatori.
Si pensò, pertanto, di dare il via alla costruzione di un nuovo centro termale.
La costruzione dei Bagni Nuovi, iniziò nel 1832 su progetto dell'ingegner Giovanni Donegani, sotto gli auspici dal governo asburgico e favorita dalla costruzione della strada dello Stelvio, realizzata fra il 1820 e il 1824 da Carlo Donegani, padre di Giovanni.
L'opera fu terminata nel 1836 e conobbe subito un grande successo.
L'albergo era, oltre che luogo di cura, anche semplice stazione di soggiorno estivo e punto di sosta per i viaggiatori che transitavano per lo Stelvio.