Camerano è un comune della provincia di Ancona, da cui dista pochi chilometri.
Plinio dà notizia di uno sfruttamento delle acque dell'Aspio già ai tempi dei Romani.
Dal 1845 esse sono oggetto di studi scientifici, che nel XX secolo ne hanno dimostrato l'efficacia nel trattamento di varie patologie.
Si tratta di acque salso-bromo-iodiche, che si differenziano tra loro secondo la percentuale di cloruro di sodio, loro componente principale: la sorgente Regina Coeli ha un'acqua cosiddetta leggera, la Santa Maria un'acqua media, le sorgenti Forte e Nuova un'acqua forte.
Singolarmente o in combinazione tra loro, queste acque vengono utilizzate presso lo stabilimento delle Terme dell'Aspio per cure idropiniche e inalatorie.
Le prime trovano indicazione nelle principali affezioni del tratto gastro-intestinale, in virtù di un'azione stimolante sulle mucose, e nelle malattie epato-biliari e del ricambio.
L'assunzione delle acque più leggere, inoltre, favorisce il miglioramento della funzionalità renale, grazie ad un'azione di lavaggio a beneficio dell'apparato urinario.
Le cure inalatorie sono invece indicate nel trattamento delle malattie croniche, infiammatorie e catarrali delle prime e basse vie respiratorie: sinusiti, riniti, tonsilliti, faringiti, laringiti, tracheobronchiti, bronchiti asmatiformi.
Nella terapia inalatoria il cloruro di sodio contenuto nelle acque termali deterge le mucose migliorando la circolazione sanguigna e linfatica locale; il bromo ha un'azione antidolorifica e sedativa, che lo rende utile nelle situazioni infiammatorie a forte componente irritativa e dolorosa; lo iodio, infine, ha un'azione antisettica e disinfettante.
Le cure praticate comprendono: inalazioni caldo-umide, irrigazioni nasali ad acqua fluente, docce micronizzate, aerosol, aerosol sonici, nebulizzazioni.