Stabilimenti Termali a Sarnano

Qualsiasi scorcio panoramico di Sarnano rivela le sue origini medievali: le strutture urbanistica e architettonica perfettamente conservate contribuiscono a mantenere la tipica atmosfera dell'antico borgo.

La nascita dell'abitato risale infatti al XIII secolo, in un territorio precedentemente abitato dai Romani, poi dai barbari e dai Longobardi dai quali ebbero origine le famiglie (tra cui i Brunforte) che il I° giugno 1265 fondarono Sarnano con atto ufficiale.

L'acqua sgorga da una sorgente perenne a sud-est del torrente Rio Terro a poche centinaia di metri dal centro urbano e l'esistenza di una fontana sta ad indicare che le sue qualità terapeutiche erano note già da tempo alle genti del luogo.

Il suo sfruttamento risale al 1933, anno in cui venne fondato il primo stabilimento termale con il padiglione di mescita; già tre anni dopo la Guida pratica ai luoghi di Soggiorno e di Cura d'Italia, edita dal Touring Club Italiano, citava favorevolmente le terme di Sarnano.

Attualmente, in seguito ad alcune migliorie avvenute negli ultimi vent'anni, sono state ampliate sia la ricettività alberghiera sia le possibilità terapeutiche, sfruttando le tre sorgenti: Terro (acqua sulfurea) e Tre Santi e San Giacomo(acqua bicarbonato-calcica).

L'acqua minerale San Giacomo viene classificata fra le oligominerali bicarbonato-calciche; grazie alla sua scarsa mineralizzazione ed al basso tenore di calcio e sodio viene rapidamente assorbita a livello dell'apparato digerente ed altrettanto rapidamente convogliata al fegato e ai reni.

Ciò provoca un drenaggio eccezionale e una diuresi evidente, con azione di lavaggio meccanico delle vie urinarie ed effetto locale antispastico, oltre ad un aumento di secrezione di acido urico.

Ne consegue che l'acqua assunta per bibita presso lo stabilimento idropinico é particolarmente indicata nelle patologie renali quali calcolosi renale, renella delle vie urinarie e nelle patologie del ricambio come l'iperuricemia e la gotta.

L'acqua ha inoltre una azione eccitante anche sull'apparato intestinale ed epatico, favorendo la secrezione biliare e quindi migliorando la digestione; grazie alla presenza di ioni magnesio disciolti nell'acqua spesso agisce da lassativo nelle persone affette da atonia gastro-intestinale e stitichezza abituale.

L'acqua Tre Santi, classificata fra le minerali bicarbonate calciche, ha le stesse indicazioni della precedente, ma la sua particolare quantità, il tipo e il rapporto particolare fra gli oligoelementi presenti ne favorisce l'uso, oltre che nella cura idropinica, anche nella balneoterapia.

E' particolarmente utilizzata nei problemi artroreumatici e nelle vasculopatie periferiche.

L'acqua sulfurea Terro da circa dodici anni è captata a poche centinaia di metri dalla sede termale; l'idrogeno solforato ne è l'elemento attivo.

Queste acque, utilizzate alla sorgente, posseggono particolari attività curative.

Sono indicate in varie patologie e hanno attività sia generale sia locale.

A livello dell'apparato respiratorio risultano particolarmente efficaci nelle patologie croniche o recidivanti a carattere otorinolaringoiatrico e pneumologico. A tale livello posseggono un effetto antinfiammatorio e mucolitico oltre che antimicrobico.

Le cure vengono erogate tramite apparecchi per inalazioni, aereosol, nebulizzazioni, humage e docce nasali.

Molto attivo è il reparto della sordità rinogena, dove con insufflazioni tubo-timpaniche e politzer, vengono curate otiti croniche e stenosi tubariche (molto frequenti nei bambini).

A livello dermatologico, utilizzate in balneoterapia, grazie alla loro azione cheratolitica e cheratoplastica, hanno particolare efficacia nelle forme di eczema seborroico, acne, psoriasi e dermatite eczematosa e atopica.

La balneoterapia viene indicata anche nelle forme artroreumatiche, soprattutto nelle patologie delle grosse articolazioni.

Le acque sono inoltre utilizzate tramite irrigazioni vaginali, applicate singolarmente o in associazione con la balneoterapia, in quelle patologie ginecologiche quali craurosi vulvali, atrofia della mucosa vaginale come esito di terapie farmacologiche o di interventi chirurgici, nella sterilità secondaria, nelle annessiti e nelle cerviciti catarrali.

Non va infine dimenticato che l'acqua sulfurea usata come bibita ha una particolare azione antisteatostica e stimolante del metabolismo sulle cellule epatiche e stimolante sull'apparato digerente.

È indicata, perciò, nella piccola insufficienza epatica, nella steatosi epatica e nella stitichezza.

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