Terme Vigliatore (Tèrmini Vigghiaturi in siciliano) è un comune della provincia di Messina.
La presenza nella zona dei ruderi delle terme della villa romana di San Biagio, conferma l'esistenza di una colonia romana, che sicuramente conosceva ed impiegava attivamente le sorgenti di acque minerali.
A Terme Vigliatore sgorgano due sorgenti: la Fonte di Venere, conosciuta sin dall'antichità, e la Ciappazzi.
Una antichissima tradizione locale narra che la Fonte di Venere era talmente efficace da convincere la regina di Trebisonda a lasciare il suo regno in oriente per fermarsi in queste contrade e godere della salubrità delle sue acque.
Si fece pertanto costruire un palazzo e accettata da tutti i popoli di queste terre fu acclamata come loro sovrana.
La sua reggia si trovava vicino alla sorgente, e la regina amava usare di quelle acque quotidianamente.
Si scrisse che tali acque erano in grado di "ridare giocondità ai visi, ma anche salute ai malconci corpi".
Fu denominata "Fonte Veneris" dai Romani e notizie circa la notorietà della Fonte di Venere si desumono dal "De Bello Gallico" che parla di un incontro presso la Fonte, tra uno dei comandanti di Cesare Ottaviano ed il genero di Cesare, nel 36 a.C.
La Fonte di Venere viene menzionata anche da Plinio il Vecchio, scienziato-naturalista del I secolo d.C.
L'acqua sgorga ad una temperatura di 34 gradi centigradi, con una portata di circa 1/3 di litro al minuto, e viene incanalata fino ai sottostanti serbatoi dello Stabilimento.
Appartiene al gruppo delle acque minerali sulfuree-bicarbonato-alcaline ed è una delle poche acque sulfuree che può essere impiegata anche per uso idropinico.
Lo zolfo è presente in massima parte sotto forma di idrogeno solforato libero e combinato ed è l'elemento più attivo di tutte le combinazioni dello zolfo nelle acque minerali.
Le acque vengono utilizzate attraverso cure idropiniche, bagni, fanghi (ottimi in reumatologia), terapie inalatorie, insufflazioni e massaggi, che intervengono favorevolmente nella risoluzione delle malattie del ricambio, dei disturbi epatici, nelle riniti e nella sordità rinogena, nonché in presenza di disfunzioni dell'apparato respiratorio e circolatorio.
In campo pediatrico si ottiene immediato sollievo nelle bronchiti e nelle tonsillopatie, diffuse nei bambini quanto il linfatismo, anch'esso curabile con le acque della Fonte di Venere.
L'altra sorgente, la Ciappazzi, sgorga a 200 metri dalla sorgente Fonte di Venere e affiora in tre polle dal calcare alabastrino con una portata di 0,1 litri al minuto.
La scoperta di questa sorgente risale a circa novanta anni fa quando furono eseguiti i lavori per una variante della rotabile Messina-Palermo.
L'acqua ipotermale sgorga ad una temperatura di 22 gradi centigradi e defluisce gassata, per l'acido carbonico contenuto, limpida ed ha un sapore alcalino gradevole.
Verso i primi anni del secolo scorso iniziò il commercio dell'acqua Ciappazzi, ovviamente con modesti quantitativi di bottiglie e con sistemi primordiali.
Risulta che nel 1899 si trovavano in vendita a Messina bottiglie di acqua Ciappazzi al prezzo di 15 centesimi al litro.
Lo stabilimento per l'imbottigliamento dell'acqua Ciappazzi e stato ingrandito, ammodernato tecnicamente tanto da avere una produzione massima giornaliera di 350.000 bottiglie.
La vendita dell'acqua minerale viene effettuata principalmente in Sicilia e Calabria.