Il comune di Viterbo è caratterizzato da un ricchissimo bacino idrologico, le cui manifestazioni più importanti sono legate alle acque ipertermali del Bullicame.
Benchè non rimangano resti archeologici della presenza Etrusca, sappiamo dagli scrittori latini che essi ricorrevano alle acque del viterbese per curare alcune loro malattie.
Dall'antico insediamento etrusco di Surrena doveva partire la strada che portava al Piano dei Bagni, già allora largamente sfruttati a scopo terapeutico.
Furono i romani a valorizzare ampiamente le acque del viterbese con diversi stabilimenti, i cui resti affiancano per una decina di chilometri l'antica via Cassia.
Durante l'Alto Medioevo le terme caddero nell'abbandono, per essere però riattivate già nel Duecento.
Nel 1235 vi si recò papa Gregorio IX, nel 1235 gli Statuti Comunali disposero la regolamentazione dell'uso delle acque.
La fama del luogo era tale che Dante decise di inserire il Bullicame come elemento descrittivo dell'Inferno.
Nel 1450, Niccolò V vi fece costruire appositamente uno splendido palazzo, nucleo originale delle Terme dei Papi.
Nel 1527 le Terme vennero devastate dai Lanzichenecchi e dopo una breve ripresa furono nuovamente distrutte, questa volta da un'alluvione nel 1706.
Nel 1816 fu costruito un nuovo ed efficiente stabilimento, più volte ampliato.
L'ultima ristrutturazione della Terme dei Papi risale al 1994.
Delle numerose acque minerali che caratterizzano il bacino viterbese le Terme dei Papi utilizzano quelle della sorgente Bullicame, appartenenti al gruppo delle solfato-bicarbonato-alcalino-terrose, debolmente solfuree, ipertermali (55 gradi centigradi).
I fanghi, estratti dal laghetto naturale del Bagnaccio, un cratere di origine vulcanica sul fondo del quale sgorgano numerose sorgenti di acqua termale, sono termali solfurei.
L'acqua delle Terme dei Papi è indicata in numerose patologie, in particolare nella cura e nella prevenzione delle affezioni croniche dell'apparato respiratorio e di quello osteo-artro-muscolare.
Sono anche indicate per il trattamento delle malattie della pelle, dell'apparato genitale femminile e del metabolismo.